Nel DSM-III-R le ossessioni sono definite come “ idee, pensieri impulsi o immagini persistenti che vengono esperiti almeno inizialmente come intrusivi e senza senso (…) Il soggetto tenta di ignorare o di sopprimere tali pensieri o impulsi, o di neutralizzarli con altri pensieri o azioni “. Sempre secondo il DSM-III-R, le compulsioni sono “ comportamenti ripetitivi, finalizzati e intenzionali, eseguiti in risposta a un’ossessione, secondo certe regole e in modo stereotipato. Il comportamento ha lo scopo di neutralizzare o prevenire qualche disagio o qualche evento o situazione temuti”.
Caratteristiche centrali del disturbo sono:
Potrebbero passare mesi o anni prima che i genitori si accorgano del disturbo perché i bambini spesso nascondono le loro ossessioni e i loro comportamenti compulsivi.
In letteratura si trovano una grande varietà di classificazioni e categorie di disturbi ossessivi compulsivi, ma sulla base del tipo di ossessioni e compulsioni che si presentano, è possibile individuare almeno sei sottotipi principali:
Il disturbo si manifesta con ossessioni e compulsioni che implicano timori ricorrenti e controlli protratti e ripetuti, correlati al dubbio di aver dimenticato qualcosa o di aver fatto un errore o danneggiato qualcosa o qualcuno inavvertitamente. Chi soffre di questo tipo di disturbo arriva a pensare che una propria azione o omissione sia causa di disgrazie. Esempi di controlli tipici riguardano aver chiuso la porta di casa , il gas o l’acqua, ecc.
Le persone che ne soffrono sono tormentate dall’insistente preoccupazione che loro stessi o un familiare possa ammalarsi entrando in contatto con qualche invisibile germe o sostanza tossica. Il contatto con la sostanza temuta è seguita da rituali tesi a neutralizzare la contaminazione, ovvero rituali di lavaggio (es. lavaggio ripetuto delle mani, dei vestiti o di oggetti personali).
Il soggetto affetto da questa tipologia di disturbo si manifesta con l’impulso di accumulare e conservare oggetti, anche insignificanti e deperibili perché “un giorno o l’altro potrebbero servire”.
Il disturbo si manifesta con intolleranza al disordine o all’asimmetria. Libri, fogli, penne, asciugamani, abiti devono risultare perfettamente allineati, simmetrici e ordinati secondo una precisa logica. Le ossessioni di ordine e simmetria possono riguardare anche il proprio corpo (es. pettinatura di capelli, abiti)
La persona che ne è affetta manifesta pensieri superstiziosi portati all’eccesso. L’esito degli eventi viene legato al compimento di certi gesti, alla visione di certi oggetti, al suono di determinati rumori. Per annullare un effetto negativo, il soggetto affetto da disturbo ossessivo compulsivo da superstizione eccessiva deve mettere in atto il “giusto rituale”, adattato in base alla situazione che gli ha arrecato lo stato di ansia e ripeterlo un certo numero di volte.